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Esperienza di soggiorno in “Casa Vanzo”
Sono un’insegnante di scuola primaria arrivata a Padova qualche mese fa.
Ricordo ancora il mio arrivo a Casa Vanzo in un afoso pomeriggio di fine estate. Ho incontrato suor Brunetta che mi aspettava accogliente e gentile come quando l’ho conosciuta la prima volta per formulare il contratto di permanenza. Mi ha accompagnata nel mio minialloggio, bello, ampio e luminoso, dotato dei conforti necessari per chi deve soggiornare per periodi più o meno lunghi. Da subito ho respirato aria ospitale, che, a mio avviso, contraddistingue questa casa.
Nei giorni successivi ho avuto modo di conoscere le altre due suore, suor Costanzina e suor Rosa, anch’esse sempre molto cordiali e disponibili.
Anche se all’inizio mi sentivo un po’ spaesata non conoscendo niente e nessuno, a Casa Vanzo mi sono sentita a mio agio e l’esperienza di questi primi mesi mi ha offerto l’opportunità di un ambiente sereno dove poter vivere con tranquillità per affrontare al meglio le difficoltà del lavoro e della quotidianità.
Un ambiente, per noi adulti, che garantisce l’autonomia e l’indipendenza necessari, senza tuttavia, sentirsi mai soli.
Anche la presenza delle studentesse, sempre discrete ma gioiose, favorisce il dialogo e lo scambio di esperienze diverse.
La presenza delle suore e la familiarità degli spazi, mi ha resa più sicura e protetta.
Nel mio minialloggio ho ricreato il mio “piccolo mondo” tranquillo e confortevole dove entrando, ogni volta, riconosco qualcosa di me: un po’ di Antonella…
Disponbile la versione on-line dell’articolo: pagina 29 di Vita Salesia ANNO LIV – N. 1 – 2016
Sono un’insegnante di scuola primaria arrivata a Padova qualche mese fa.
Ricordo ancora il mio arrivo a Casa Vanzo in un afoso pomeriggio di fine estate. Ho incontrato suor Brunetta che mi aspettava accogliente e gentile come quando l’ho conosciuta la prima volta per formulare il contratto di permanenza. Mi ha accompagnata nel mio minialloggio, bello, ampio e luminoso, dotato dei conforti necessari per chi deve soggiornare per periodi più o meno lunghi. Da subito ho respirato aria ospitale, che, a mio avviso, contraddistingue questa casa.
Nei giorni successivi ho avuto modo di conoscere le altre due suore, suor Costanzina e suor Rosa, anch’esse sempre molto cordiali e disponibili.
Anche se all’inizio mi sentivo un po’ spaesata non conoscendo niente e nessuno, a Casa Vanzo mi sono sentita a mio agio e l’esperienza di questi primi mesi mi ha offerto l’opportunità di un ambiente sereno dove poter vivere con tranquillità per affrontare al meglio le difficoltà del lavoro e della quotidianità.
Un ambiente, per noi adulti, che garantisce l’autonomia e l’indipendenza necessari, senza tuttavia, sentirsi mai soli.
Anche la presenza delle studentesse, sempre discrete ma gioiose, favorisce il dialogo e lo scambio di esperienze diverse.
La presenza delle suore e la familiarità degli spazi, mi ha resa più sicura e protetta.
Nel mio minialloggio ho ricreato il mio “piccolo mondo” tranquillo e confortevole dove entrando, ogni volta, riconosco qualcosa di me: un po’ di Antonella…
Disponbile la versione on-line dell’articolo: pagina 29 di Vita Salesia ANNO LIV – N. 1 – 2016